
L'oratorio

Tutta la parete del fronte è alleggerita da una lieve trama di losanghe dipinte, come se fossero realizzate da mattoncini sovrapposti a sbalzo. Il portale d’ingresso è interamente in pietra e sull’architrave è scolpito lo stemma della famiglia Buzzatti (3) committente dell’opera. A lato si apre una bassa finestra, protetta da una robusta grata e fornita di un imbuto in ferro per introdurre le elemosine. Sul lato interno, emerge dall’intonaco una pietra incisa con una dicitura in caratteri gotici (11), appartenente ad una costruzione precedente. Immediatamente sotto, una seconda lapide (12) ricorda gli interventi di restauro realizzati nel 1946.
Sull’angolata sud ovest dell’edificio si imposta il campaniletto: interamente realizzato in mattoni a vista, esso si apre con un’elegante cella campanaria definita da quattro archi a tutto sesto e si conclude con una cuspide formata da elementi in cotto appositamente sagomati per definire il cono circolare di copertura. La campana, sorretta da un telaio in legno molto semplice, venne fusa in sostituzione di quella asportata nel 1918 dagli austriaci durante la prima guerra mondiale.
Nella zona absidale, proprio dietro l’altare, si trova infine l’iscrizione, dipinta sulla parete, che ricorda l’avvenuto recupero del famoso altare ligneo e del relativo trittico. Essa si è resa visibile in occasione dello spostamento temporaneo dell’opera per le necessarie operazioni di restauro ma oggi risulta naturalmente coperta.